E lo
studio
della cellularità nasale.
Si effettua in sede di
visita otorinolaringoiatra
con procedura "scrapring"
ovvero un raschiamento della
mucosa del turbinato
interiore(la parete laterale
del naso) tramite un piccolo
cucchiaino di plastica
denominato
Rhinoprobe.
La procedura di prelievo
cellulare n
on
necessita di alcun tipo di
anestesia, è indolore e dura
solo pochi secondi. Per
questo motivo si sottoporre
all'esame anche la
popolazione pediatrica Le
cellule così prelevate
possono essere analizzate al
microscopio seduta stante,
fornendo immediatamentele
informazioni necessarie alla
diagnosi
A CHI È INDIRIZZATA
A tutti coloro che hanno una
sintomatologia rinologica
allergica (starnutazioni,
prurito, secrezioni acquose,
difficoltà respiratoria
nasale) o presentino
raffreddori ricorrenti e/o
della durata atipica (cioè
superiore ai 4-5 giorni).
A tutti i soggetti
sottoposti a
test allergici
cutanei (Prick Test) o sierologici (IgE) che
fossero risultati negativi
per allergie con sintomi
nasali: esistono infatti
alcune sindromi allergiche
che hanno come unico
bersaglio d’organo il naso
(per esempio la Nares o
Naresma).
Infine è indirizzata a tutti
coloro che presentassero
infezioni ricorrenti delle
alte vie respiratorie con o
senza complicanze (sinusiti,
otiti o faringolaringiti).
L’esame è in grado infatti
di rilevare un
malfunzionamento del
principale elemento di
difesa del naso (le cellule
ciliate) in pazienti affetti
da deficit genetici della
motilità ciliare (ad es. la
sindrome delle ciglia
immobili), con malattie
professionali (esposizione
cronica a polveri, irritanti
chimici), o fumatori.
LA DIAGNOSI
Negli anni passati la
diagnosi delle patologie
nasali si è basata solo
sulla rinoscopia anteriore.
Un netto salto di qualità è
stato compiuto con l’avvento
della endoscopia che ha
permesso lo studio delle
regioni laterali, posteriori
e superiori della cavità
nasale. Oggi la rinoscopia
anteriore e la endoscopia si
affiancano nelle patologie
naso-sinusali agli esami
radiologici TC e RMN. Questi
esami mostrano l’aspetto
macroscopico della malattia
e quindi l’effetto finale
della malattia stessa.
La citologia nasale invece
permette di osservare
l’aspetto microscopico del
naso e quindi le cellule che
sono causa della patologia
nasale stessa.
Non vi sono possibilità di
errore nel diagnosticare
riniti infiammatorie,
infettive, vasomotorie pure
o allergiche, il tutto nei
tempi di una visita
standard.
LA TERAPIA
L’analisi quantitativa delle
cellule patologiche
contenute nel naso e il loro
stato di riposo o di
attivazione (malattia
cronica in stato di latenza
o in fase acuta) permette di
indicare al paziente una
terapia mirata.
Diversamente da altri
distretti, quello nasale può
necessitare di terapie molto
diverse tra loro per durata
e per modalità di
somministrazione.
Specialimente in ambito
pediatrico la terapia
steroidea nasale si può
somministrare per periodi
che vanno da alcuni giorni
fino a diversi mesi e essere
affiancata da cortisonici
intramuscolo o per os. In
caso di malattie croniche,
la semplicità e ripetitività
dell’esame consentono una
monitorizzazione costante
dell’andamento della
patologia, portando ad una
ridefinizione continua e
precisa dell’eventuale
terapia. Una decisione
terapeutica così mirata è
possibile solo alla luce
della citologia nasale.